venerdì 28 settembre 2007

La Scatola Del Tempo

tempo dalì"Il tempo non basta mai", lo diciamo sempre un po tutti, lo dico spessissimo anche io.

In realtà questa frase andrebbe tradotta con un bel "non so gestirmi".

Perché non possiamo certo discutere la quantità, quella è fissa, non la modifichiamo nemmeno se ci lamentiamo per i prossimi cent'anni di vita. Al contrario mi rendo conto che dovrei interrogarmi sul perché non sono in grado di gestire ciò che ho a disposizione, di riempirlo nel modo giusto, di trovare il miglior compromesso tra ciò che necessita a me e ciò che è indispensabile nei confronti altrui.

Non ci riesco e questa sensazione di impotenza mi abbatte.

Basta un piccolo cambiamento, una novità e tutto deve mutare, l'equilibrio cade, inizio ad annaspare per ripristinare un falso ordine insoddisfacente.

Il mio tempo è come una scatola dove devo far entrare tanti cubetti dalle forme e dimensioni diverse, e so bene che questi cubetti sono troppi.
Ogni volta me ne resta fuori qualcuno.
E spesso, mi accorgo con dispiacere, che i cubetti rimasti fuori dalla scatola sono quelli a cui tenevo di più.
Che sono stati sacrificati.
Da essi mi aspetto e pretendo comprensione, so che accetteranno di esser rimasti fuori l'ennesima volta, della rassegnazione han fatto abitudine.

Ecco, se continuo - o continuiamo - a lamentarci della dimensione della scatola, non risolveremo mai nulla.

E' il caso, invece, di prendere i cubetti importanti, metterli sul fondo, e poi inserire gli altri, secondo priorità, affetto, responsabilità, interesse, gusto.

Lo so, me lo dico ogni giorno.

E allora perché continuo a lamentarmi della scatola?

venerdì 7 settembre 2007

Sguardi vicini e Sguardi lontani

mare calabriaTorno e riparto.

Ma ritorno in fretta.

Nel sempre troppo poco tempo a disposizione son riuscita ad inserire un pò di foto (presto ne aggiungerò altre) su Flickr : la macchina fotografica è una comunissima digitale di qualità non elevata, la mia bravura è quella di una comunissima e incapace creatura umana.

Nessuno scatto superbo dunque, anzi, probabilmente non renderò il giusto riguardo al turchese limpido e accecante del mare, ma in fondo cosa importa.

Tornare a casa, ammirare nuovamente il paesaggio natio, assaporare i tramonti sull'acqua salata, nuotare, nuotare, nuotare nel blu accecante e trasparente del Tirreno, gustare i cibi e i sapori unici che solo La Mamma sà combinare, attraversare nuovamente i sentieri che accompagnarono l'infanzia.. di tutto e non solo di questo sentivo il profondo bisogno.

Quasi sei anni fa, quando andai via dalla mia Terra, mi furono donate queste parole da una voce calda, protettiva, tenera:
"la testa nel luogo in cui andrai, il cuore nel luogo da cui vieni".

Non le ho mai dimenticate.

Me le ripeto ad ogni nuovo mesto "Arrivederci".

E in fondo, queste poche foto, scattate con mano impetuosa e insicura, altro non sono che uno sguardo sul mio cuore orgoglioso e testardo che ad ogni battito muore di nostalgia.