martedì 29 gennaio 2008

e intanto scrivo il mio Libro dei Sogni

Da quando ho riscoperto con forza quanto i sogni notturni siano per me suggestivi e preziosi, non faccio altro parlarne.

Per queste visioni mi è presa passione ed ho iniziato una ricerca ossessiva che potrei quasi definire "la malattia dei sogni".
Ricerca di testimonianze altrui, di racconti, di esperienze. Ho voglia di confronto. Avverto la necessità di ascoltare altri che ricordano le gesta dei loro alter ego onirici.

E ne parlo, descrivo qualche visione, cerco informazioni, tento di capire come catturarli o come dirigerli, come prendere il controllo di un sogno e trasformarlo in un sogno lucido, sperimento, scavo, trovo.

E sì, perché la rete è come il cappello del mago, basta cercare e tutto salta fuori.

A volte addirittura si trova proprio quello che si stava cercando, una fonte preziosa, un segno, un piccolo tesoro da "rubare" e conservare, una "coincidenza".

Io ne ho trovate due, che eran lì ad aspettarmi da un pò di tempo, ma non le avevo mai notate.

La prima proviene da un sito che spesso consulto e amo sfogliare, il MestiereDiScrivere di Luisa Carrada, che in un'apposita sezione mette a disposizione dei libricini interessanti, definiti Quaderni.
Questa piccola collezione di quadernetti in pdf credevo di conoscerla bene, eppure...eccolo, mi era sfuggito proprio lui! e adesso mi è bastato digitare su Google "scrivere sogni" e lo vedo apparire dinanzi ai miei occhi come fosse un regalo sotto l'albero.

Scrivere Sogni, di Barbara Parmeggiani: motivazioni e consigli per diventare redattori di sogni. Sopraffino.


(vi invito, se non li conoscete ancora, a dare una sfogliata anche agli altri Quaderni del MestiereDiScrivere...una biblioteca virtuale che merita di essere sfogliata in ogni pezzo)

La seconda coincidenza, l'altra cosa preziosa, è una mostra che la città di Federico Fellini, la città dove adesso abito, Rimini, dedica al regista.
Non è la prima e non sarà l'ultima, Fellini è spesso protagonista di manifestazioni o eventi, eppure questa mostra qui, proprio in questo periodo (coincidenze? ma si) verrà dedicata al Libro dei Sogni che il Maestro ha lasciato in suo ricordo.

libro sogni fellini
Fellini Oniricon - Il Libro dei miei Sogni

20 gennaio - 16 marzo
Castel Sismondo, Rimini


Una serie di disegni, scritture, schizzi e didascalie, un diario di fantasticherie per raccontare e descrivere il geniale mondo onirico felliniano.

Segni? Simmetrie? Casualità?
Non lo sò, però sono giorni in cui mi piace sognare, in cui mi piace trasformare in parole e colori il mondo celato dietro le palpebre chiuse, e scovare queste due perle nel grande mare del WWW mi fa immensamente piacere.

sabato 19 gennaio 2008

L'Estasi del Sogno

sognoHo ripreso da poco a possedere i miei sogni ad occhi chiusi.

Per un lungo periodo ho subito l'incapacità di trattenere il ricordo del sogno notturno al risveglio.

Il suono della sveglia strappa la mente con troppa violenza dall'onirico mondo del riposo.
E così al mattino, mentre schiudo malvolentieri gli occhi e mi costringo ad afferrare la percezione del dovere di alzarmi, la mia mente vaga vuota, senza ricordi, senza nessun sentore del tempo appena trascorso.

Altre volte invece l'esistenza di quel mondo fantastico aleggia nello spirito, ma fatico a trattenere le immagini, ad afferrarle mentre furtive scivolavano via come acqua di fonte.
Sensazioni indefinite eludono la presa delle dita, ancora troppo intorpidite da Morfeo.

L'insonnia poi, mi costringe spesso a delirare in dormiveglia.
In quello stato confuso in cui il sogno non possiede contorni.
E ricordo solo visioni spiacevoli, di persone amate che feriscono o che vengon ferite.
Un subire, un fuggire, poi un indugio, una forte attrazione, un volteggio di passioni e paure, e dolore, e silenzio.
Ma ancora una volta, solo qualche frammento persiste alla luce del mattino.

Brandelli preziosi che custodisco come tesoro nel mio cuore.
Durante il giorno tento di riviverli, sperando nell'apparire di ricordi più limpidi.
Rincorro i mie sogni perduti con tutte le mie forze.

Ma perché è così importante possedere le visioni notturne della mente?

Oh, io lo conosco il motivo...

I sogni sono la parte mancante di noi stessi, sono la nostra nudità celebrale, i nostri sentimenti svestiti dalla razionalità, dal contegno, dal senso di giustizia, dalla morale, dal controllo, privi del limite del corpo, della pesantezza, della morte.
Si, privi della morte.
Nel sogno non possiamo morire davvero eppure possiamo provare questa sensazione infinite volte. Prigionieri di una replica instancabile, ma privi della condanna mortuaria.

Nel sogno soffriamo atrocemente, vittime agghiacciate e urlanti di un dolore senza voce.
Nel sogno diventiamo carnefici, impassibili, curiosi, senza timori o dispiaceri.

Nei miei sogni c'è un'altra me stessa che conduce una vita parallela, che veste un sentimento diverso ogni notte, che gioca con le persone che io amo, e lei le ama a sua volta e le odia anche, liberamente, con sfregio, si fa maltrattare e poi dopo maltratta.
Di soffrire lei non ha paura.
Il dolore lo vive fino in fondo, si lascia contorcere le viscere, si piega, poi si rialza e mi guarda deridendomi...Perché in fondo nulla è accaduto.

Io sò che quella parte di me stessa che giace nel sogno è la mia IO più vera.

Lo sò.
E ogni mattina ne cerco i frammenti in quell'estasi di vigile intorpidimento.

Ho ripreso da poco a possedere i miei sogni ad occhi chiusi.

L'impegno quotidiano ha iniziato a concedermi i suoi frutti.
Addirittura alcune mattine riesco a rivivere sogni interi. Tutta la trama, tutte le sensazioni della visione trascorsa.

Per paura di vederli sfuggire da un momento all'altro, ho iniziato a scriverli.

Prendo appunti su dei piccoli pezzi di carta disposti sopra il comodino.
A volte, quando le immagini trattenute sono particolarmente accese, faccio uso di matite colorate o pastelli. Alcuni sogni non possono essere cantati con le parole, serve l'interpretazione del colore.
Poi, i piccoli pezzi di carta, prendono posto tra pagine di libro.

Il mio Libro dei Sogni è un libro color canapa, regalatomi il giorno della Laurea da una ragazza con la quale condividevo libri e scritture.
Non l'ho mai usato, non ne avvertivo il bisogno.
Adesso, il vuoto delle pagine lascia il posto ad un mondo fantastico e imprevedibile.

E' un omaggio che concedo a me stessa,
o meglio,
alla me stessa che alberga nei miei racconti notturni.

Perché ormai, che ho imparato a sognare, non smetterò....