giovedì 16 agosto 2007

Ma non vai al mare?

manifesto liberty riminiTu il mare lo ami lo stesso. "Uomo libero, sempre amerai il mare", dice il poeta.
Uomo libero, appunto: libero anche di non andarci al mare, quando non ne hai voglia. (...)
Continua a pensarla così, se vuoi. Ma sappi che un aperto rifiuto della vita da spiaggia a Rimini può costare una dolorosa esclusione sociale, il cui primo sintomo è la domanda: "Ma non vai al mare?..." E' una domanda retorica, perché guardandoti il riminese ha già concluso che al mare non ci vai.
O non abbastanza, altrimenti non daresti cos' pallido, molliccio e malinconico.
Quindi, chi ti domanda "Ma non vai al mare?" in realtà sta dicendoti: "Ti trovo pallido, molliccio e malinconico. Se la riminesità fosse una patente a punti, te la sospenderei immediatamente".
Pallore, scarsa tonicità dei tessuti e malinconia sono malvisti ovunque, ma a Rimini diventano peccati mortali.

( Tratto da "Alieni a Rimini" di Lia Celi**)

Eccomi, peccatrice.
Son giunta nuovamente al culmine del mese di agosto senza aver mai messo piede nella verde laguna della bella Rimini.
Chiedo venia, riconosco l'anomalia.
E a dire il vero la riconoscono bene anche tutti gli altri, dai colleghi di lavoro, agli amici, ai turisti.

Si, sono una piccola chiazza bianca che cammina per strada, che digita tasti davanti un pc, che passeggia in centro.

Si, vivo in una città di mare, sul mare, con il mare, che del mare ha fatto stile di vita, fortuna, dedizione.

Se io volessi propinarvi una scusa qualsiasi vi racconterei che lavoro molto, che non ho tempo, che i fine settimana mi servono per altre attività, che casualmente quando avrei potuto scendere in spiaggia le giornate eran grigie e tristi, che sono allergica al sole, che un dermatologo mi ha imposto divieto, ma tanto alla fine non serve negare che il mare di Rimini proprio non mi piace.

O meglio, non mi piace come qui, in estate, si vive il mare.

Tra qualche giorno me ne andrò in ferie, lontana dalla sabbia rossastra, dalle file interminabili di ombrelloni, dalla vita da spiaggia (e qui la citazione è doverosa perchè quel post avrei voluto scriverlo io), dall'acqua bassa e incolore.

Me ne torno al mio mare, selvaggio, azzurro, sassoso.

Mi godrò un pò di sole d'agosto, in attesa della fresca poesia settembrina.

Ricordo che da piccola non capivo perchè il mare di settembre fosse più bello, lo sapevo, lo sentivo che era diverso, che l'orizzonte era limpido e leggero, l'acqua più trasparente e delicata.
Ma non sapevo perchè.

Poi, un amico - un amico innamorato della natura e della sua macchina fotografica - mi disse:
ad agosto c'è troppa luce, appiattisce i colori, inevitabilmente ti schiaccia.

E lì ho saputo. Ed ho capito.

Ho capito che io non avrei mai amato ciò che poteva schiacciarmi, che mi si addossava contro, che mi comprimeva come oliva sottovuoto.

Non accettavo la pesantezza, come non accettavo la massa.

Non le accettavo perchè soffocavo insofferente nell'impaccio.

Soffoco anche oggi.

E quindi evito e scappo, ritorno al mio azzurro e aspetto l'isolamento che dopo Ferragosto pian piano sopraggiunge.


Buone vacanze.. stavolta a me.



*Il manifesto liberty di Rimini è un opera di G.Lord - "Igea e Apollo Bagni di Rimini 1901". Illustrazione della copertina della guida "Bagni di Rimini"
** "Alieni a Rimini" è scaricabile in formato pdf dal Blog di Lia Celi

lunedì 6 agosto 2007

Catch me as I fall - Part I

Puntata precedente: La fioraia - Intro

racconto

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Seconda puntata: Dal Blog di Mari:

danzaCon mia mamma andiamo d'accordo solo quando dice che il mio prof è un uomo affascinante, ma quello non può negarlo nemmeno una madre stupida e la mia non è poi così male.
Però la odio quando mi prende in giro e dice che i professori li dobbiamo vedere come insegnati e basta, che lui è un uomo adulto, che io sono una bambina, che non ci devo pensare.. e che diamine, mi può piacere chi pare a me o no?

Non è colpa mia se lui è sempre gentile, se mi piace quello che dice, come parla e come spiega.

La mamma non capisce un cavolo come al solito, mica sono scema io, e poi è anche sposato, non me ne frega niente! Io sò solo che mi piace la mattina andare a scuola quando c'è la sua lezione e che ad esempio oggi sono felice un sacco!
Sono felice perchè l'interrogazione è andata bene e lui era fiero di me, mi ha fatto tanti complimenti e mi ha segnato un buon voto!

Sono felice perchè l'unica cosa che non vorrei mai, è deluderlo!

(...)

Siccome a mia madre di lui non posso parlare, siccome piace a tutte le mie amiche e non mi va di sentirmi uguale a loro, perchè loro sanno solo dire che "è bello", "è figo", "vorrei essere al posto della moglie", c'è anche una cretina che parla solo di sesso che proprio non la sopporto quando inizia a parlare del prof...no, io sono diversa, a me piace perchè quando spiega mi sembra di vedere quello che dice, perchè lui ama stare a scuola con noi e si vede, perchè lui ci tiene a insegnarci qualcosa e soprattutto a parlare con noi. Perchè non ci tratta da bambini, deficienti, teppisti, idioti, animali.
No, lui è diverso. E anche io.

E allora il blog lo possono avere tutti, ma il mio prof, come lo vedo io, no, è solo mio, e ho voglia di pensare a lui e parlare di lui, scrivere di lui, far leggere di lui.

(...)

E lo faccio qui.


Mari

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Questo testo è un estratto del post Inizio qui, pubblicato sul Blog di Mari in data 04 Agosto 2007.


venerdì 3 agosto 2007

RIVELAzione


Ho sognato di osservarti mentre docile dormivi.

T'ho scovato in una notte senza luna,
grazie al flebile brillio
d'una lucciola
morente.


Ho sognato di ascoltare il tuo respiro silenzioso.

Giacevi abbandonato da ogni affanno,
sul viso un'espressione
ingenuamente
indifesa.

T'ho raggiunto nel luogo in cui ti celi per sfuggirmi.

Alte mura ha la fortezza che ti veglia,
erette con la forza
di un dolore
senza voce.


Ho tanto sperato d'incontrare il tuo cuore velato.

Eppure in questo sogno, non mi sbaglio
non solo uno spiraglio
ma assaporo
completezza.

Ho sognato di poter appartenere al tuo segreto.

E m'illudo di poterti infine raggiungere
e sfiorarti apertamente
sotto un cielo
luminoso.