giovedì 15 novembre 2007

Freddo...con timore ti aspettavo

gelo ghiccio




Soffro
il
freddo
in
modo
disumano.





Lo soffro per circa dieci mesi l'anno, dormo con le coperte anche in estate, non conosco la goccia di sudore nemmeno sotto i 40 gradi estivi.

Lo soffro e lo temo.
Per quanto io mi possa coprire, circondare di stufe elettriche, avvolgere in morbide coperte di pile, arrostirmi davanti ad un camino, se il freddo mi stringe nella sua morsa, non c'è verso di scaldarmi.

E lo sento dappertutto, è un dolore anestetico come quello che ti provoca la neve quando ti ghiaccia i piedi, lo sento sulla fronte, negli occhi, sulle orecchie, attraverso la schiena, attorno alle ginocchia, mi stordisce, mi sento debole e inanimata.

Ma grazie al cielo è arrivato.

L'inverno scorso è stato totalmente irreale.
Caldo, sofferente, opprimente.
O almeno, l'ho vissuto così.

Era tutto sbagliato, temperature insostenibili per le nostre stagioni fredde, nemmeno una goccia di pioggia, nemmeno la neve, nemmeno un piccolo strato di ghiaccio sottile durante la notte.

Era sbagliato.
Era sbagliato esser contenti di vivere in un miraggio che non voleva andar via.
Era sbagliato e la nostra Terra lo sapeva.
Era sbagliato e i nostri ghiacciai l'hanno pagato.
Era sbagliato e non ci abbiamo badato.

Il freddo di questi giorni, almeno un pò mi rincuora.

E anche se sto male e tremo, speriam che duri.

Ma sò bene che il nostro Pianeta grida ancora e urla e soffre e strepita, e ci scrolla, ci abbatte, ci sussulta, ci schizza via quando gli pare, sbotta, trema, balla, canta, grida.

Finchè morte non ci separi.


1 commento:

  1. >E anche se sto male e tremo, speriam che duri.

    Sono d'accordo, anzi speriamo peggiori.
    Io son venuto qui perché volevo la neve -_-
    Se non c'è la neve che diamine, me ne torno in Sicilia...
    Fioc

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