mercoledì 3 settembre 2008

Evoluzione

Mare di TropeaSi gettò incurante dei brividi che l'assalivano ad ogni passo.
L'acqua era bassa e fredda; limpida come uno vetro liquido.

Amava nuotare, lasciarsi avvolgere dalle carezze delle onde.
Nuotare e galleggiare.
Avanzare con movimenti precisi, sicuri; poi fermarsi. E abbandonarsi alla leggerezza.

Alzò gli occhi verso il cielo ed era azzurro. L'aria profumava di vento; il vento portava con se l'odore del bergamotto, della sabbia, del sale.

Quella striscia di spiaggia era davvero incantevole, incorniciata da piante selvatiche e fiori vivaci.

Abbassò gli occhi verso l'acqua e questa era blu. Rifletteva il cielo ma ne arricchiva il colore.
Era più carico, denso e inconsistente allo stesso tempo. Era trasparente ed accecante.
Circondava il suo corpo, le mani, le dita, come a volerlo inghiottire.
Ad ogni movimento si smarriva e subito dopo si ricomponeva nella stretta.
Era proprio un colore avvolgente.

Respirò profondamente.
Guardò verso riva e dentro di sè trovò il desiderio di non tornare.

Si era abituata alla temperatura dell'acqua, ora le sembrava di cuocere in un brodo profumato di pesce, frutta, fiori e sassi. Percepiva nettamente l'odore della sua pelle, sempre più salata.

Muoveva le braccia con delicatezza, seguendo il flusso della corrente e delle lievi onde infinite. Le sue mani sembravano appartenere a quel fluido, fondersi in esso.

Persa in questa sensazione, le osservava distratta e i contorni si smarrivano.
Una strana sonnolenza pareva intorpidirla.
Forse si era rilassata troppo... tornò vigile ma continuò a guardar le mani innanzi al suo viso.
Immerse nell'acqua. Che si confondevano con l'acqua. Si scioglievano.
Limpide, trasparenti.

E non era una sciocca fantasia, davvero le sue mani si stavano comportando come terriccio sciolto in un liquido.
Si perdevano nel blu. Diventavano blu.
Come le braccia. Come le gambe. Come il resto del corpo. Come il cuore e come il cielo, l'ultima cosa che vide prima di abbassar le palpebre sul buio.

Non ebbe paura di tramutarsi in mare.
Continuò semplicemente a muoversi e dondolare.

5 commenti:

  1. Noo!
    Marea ti sei sciolta tutta, lo sapevo che sarebbe successo!
    Adesso come facciamo?

    Qualcuno la raccolga, mettiamola in frigorifero!

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  2. Eh, ormai è troppo tardi.
    Non sento più nessun richiamo, percepisco solo un lieve "squash, squash"...

    e il frigorifero giammai, morirei di freddo -_-

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  3. Allora, cerca almeno di non farti imbottigliare!

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  4. Ciao Marea, solo per salutarti di ritorno dalle vacanze...

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  5. ciao!
    vedo che è un pò che non scrivi...
    non voglio disturbare, ma questo
    è un posto speciale!
    lo inserirò cmq tra i mie blog preferiti
    nella speranza di ...
    rileggerti
    un sorrisone
    azzurra

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