mercoledì 4 luglio 2007

dai Luoghi nascono le Parole

Rallenta il passo, assapora il profumo, percepisci il suono.
Fermati.

Non ti si è svelato del tutto solo perchè non sai ancora dove tu vuoi arrivare.

Abbandonati a te stesso, è necessario, siediti magari, anche a terra va bene, sostengo da sempre "la comodità prima del pensiero".
Adesso, decidi pure dove "essere".


Sei lì, nel luogo che desideravi contemplare.
Ne hai deciso le sembianze, lo spazio-tempo, l'orizzonte.
E' tuo.

Non è necessario che ce lo illustri, non ancora, è inutile tentare di descrivere il gusto di un dolce alla sola vista degli ingredienti.
Devi prima comprendere cosa hai mescolato insieme.

Si tratta di un ricordo d'infanzia? di un posto offuscato, di uno squarcio amato e perduto che desideravi richiamare?
Fai attenzione, se il tuo luogo è lontano nel tempo devi ritrovarlo com'era allora, con gli occhi antichi, reciderlo dall'adesso.
Oggi lo guarderesti da estraneo, oggi ti sembrerebbe cambiato, perchè tu sei cambiato.
Il trucco è: recuperane il ricordo, recuperando il ricordo di te.
Ci sei? ti vedi bambino, fanciullo, più ingenuo, vivace, vulnerabile, forte, diverso?
Allora socchiudi gli occhi lentamente, è nel buio che potrai delinearlo, sfiorandogli l'anima.

Attento!
Non ti ho avvisato prima, potrebbe accadere che la sua apparizione non sia piacevole,
che ti si riporti in mente un posto che non volevi rivedere, lo avevi cancellato apposta - forse, soffocandolo nel dolore, strappandogli via le spoglie con morsi di rabbia.


Se ti fa male,
allontanati un attimo.


Potrebbe anche accadere che il luogo in cui adesso ti trovi non esiste, o se esiste non ne hai mai varcato il suolo: lo hai sognato, lo hai fantasticato, era lo scenario della fiaba che ti raccontava voce-di-mamma quand'eri piccino, o forse l'avevi costruito pezzo dopo pezzo grazie alla mirabile penna di uno scrittore - era lo scenario di un racconto, di un romanzo, divenuto per te vivo e vero.
Forse in quel luogo cercasti le tracce di un assassino, le prove di un crimine, studiandone ogni dettaglio descritto.

Stranamente potrebbe anche metterti a disagio - ascolta, quel senso di lutto che lo pervade non è poi così immaginario.

Non volendo torni dove ha giocato la morte, dove ti ha esasperato ridendoti in faccia, di una risata tenera però, come mamma che prende in giro il suo bambino caduto.

Ti allontani di nuovo con violenza, ma stavolta - si, stavolta,
atterri dove ha giocato l'amore.
E ti si scioglie dolce la tensione, debolmente.

E' il luogo dove ricordi, ti piace
fare
l'amore.
Dove diventi fragile come una foglia secca e forte come vento.



Bene - qualunque sia il posto che adesso nella mente hai fermato, ripescato, scovato, ricordato, immaginato, qualunque sia..

Assorbine l'essenza. Ingoialo. Deglutisci.
Fatti riempire, una, due , tre volte.


Poi prendi tutte le parole che possiedi, ricercale, rincorrile, sono capricciose - lo sò, le segui con la mente ma quando stai per afferrarle perdono il senso, meglio inseguire farfalle - è vero, ma le farlalle catturate non conducono in nessuna via, le parole si, quando le hai prese - le hai prese? bene, adesso..

mostracelo.

Dipingici il tuo luogo, la sua atmosfera, suonacelo, cantacelo, portaci lì con te.
Ascolta le sue parole e usale per svelarcelo nelle tue sensazioni.


Hai visto quello che volevi vedere, sei stato dove sei voluto andare, hai ricordato quello che volevi ricordare.

Solo le parole ti si sono imposte - impossibile trattenere il bambino al termine della gestazione, esce, vuole la vita, vuole vagire e narrare l'abbraccio passato della placenta.
L'uso che farai di queste parole suscitate, dipende da te.

Stai fermo, gusta il profumo, ascolta il suono.
Vivilo.


1 commento:

  1. e brava fatina!
    ma quanto stai morendo di nostalgia tu?? quanto?


    lo vuoi sapere adesso in quale luogo mi trovo io? in un luogo del rimpianto.
    come te lo descrivo un luogo del rimpianto?

    più che parole mi vengono fuori nodi in gola, eh eh

    F.G.

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